Origini e leggende
Le origini del nome “Tropea” risalgono probabilmente al greco tropaia, che significa “vento alterno”. Nel dialetto locale, termini come trupìa richiamano i temporali estivi generati da questo vento improvviso, che unisce cielo e mare in un unico respiro mediterraneo.
La leggenda narra che fu Ercole, di ritorno dalle Colonne d’Ercole (l’attuale Gibilterra), a fondare Tropea e a erigere un altare in suo onore lungo le coste del Tirreno. Nelle aree circostanti sono stati rinvenuti reperti e tombe di origine magno-greca, testimonianza di un’antica presenza ellenica che affonda le radici nella storia della Calabria.
Dal mondo romano ai Normanni
In epoca romana Tropea divenne un punto strategico lungo la costa: secondo le fonti, qui Sesto Pompeo sconfisse Ottaviano durante le guerre civili. Poco più a sud, presso Formicoli (dal latino “Foro di Ercole”), sorgeva un porto commerciale di cui scrissero Plinio e Strabone. La vicina cava di granito di Parghelia testimoniava l’intensa attività economica.
Durante il periodo bizantino, Tropea fu fortificata e divenne baluardo contro le incursioni saracene. Le mura cittadine, note come “mura di Belisario”, sono una delle eredità di quell’epoca. Dopo un assedio, la città cadde nelle mani dei pirati arabi, per poi rifiorire sotto i Normanni, che ne valorizzarono il ruolo commerciale e religioso.
Dall’età moderna ai giorni nostri
Sotto gli Aragonesi Tropea conobbe un lungo periodo di prosperità, mentre tra il XVII e il XIX secolo divenne un importante centro nobiliare e culturale. I suoi palazzi aristocratici e i portali in pietra, ancora oggi visibili, rappresentano la potenza e la raffinatezza di quel tempo.
Un episodio rimasto impresso nella memoria collettiva è quello del settembre 1943, quando sei bombe furono sganciate dagli aerei americani ma non esplosero. L’evento fu interpretato come un miracolo attribuito alla Madonna di Romania, patrona della città, e due delle bombe sono tuttora esposte nella Concattedrale.
“Tropea è pietra che guarda il mare: la sua bellezza è un dialogo infinito tra storia e orizzonte.”
Concattedrale di Maria Santissima di Romania
Edificata nel XII secolo sotto la dominazione normanna, la concattedrale rappresenta il cuore spirituale della città. L’interno, in stile romanico a tre navate, custodisce l’effigie della Vergine di Romania, protettrice di Tropea, oltre alle reliquie di Santa Domenica e alle spoglie del filosofo Pasquale Galluppi.
Adiacente alla chiesa si trova il Museo Diocesano, che conserva preziosi arredi sacri, argenti, opere pittoriche e reperti archeologici che raccontano oltre otto secoli di devozione e arte sacra.
Santuario di Santa Maria dell’Isola
Arroccato su un promontorio roccioso un tempo separato dalla terraferma, il santuario è il simbolo più iconico di Tropea. Sorto come eremo nel VI secolo e gestito nei secoli successivi dai Benedettini, fu dedicato a Santa Maria del Presepe. Dopo il terremoto del 1905 fu ricostruito, mantenendo il suo fascino mistico e panoramico.
Chiese e luoghi di culto
- Chiesa del Gesù – Sorge dove anticamente esisteva la cattedrale greco-bizantina dedicata a San Nicola.
- Chiesa della Michelizia – Dedicata alla Madonna della Neve, celebre per la sua cupola rinascimentale.
- Chiesa di San Francesco di Paola – Fondata nel 1552 in ricordo del passaggio del Santo a Tropea.
- Oratorio di Santa Margherita – Cappella funebre del XIV secolo, con stemma nobiliare ancora misterioso.
- Chiesa del Carmine – Costruita nel 1569 per volontà del nobile Alessandro D’Aquino, con elegante scalinata settecentesca.
- Chiesa dell’Annunziata – Voluta da Carlo V nel 1521, custodisce un altare cinquecentesco in marmi scuri.
Architetture civili e affacci panoramici
Il centro storico di Tropea è un intreccio di palazzi nobiliari del Sette-Ottocento, balconate sospese e portali scolpiti nella pietra. Molti edifici conservano cisterne e magazzini utilizzati per il commercio del grano proveniente dal Monte Poro.
Tra gli spazi più suggestivi si trova il Complesso di Santa Chiara, oggi centro culturale e museo civico del mare, e gli spettacolari affacci — detti “villette” — che regalano scorci mozzafiato sul Tirreno. Tra questi, l’Affaccio dei Sospiri è considerato uno dei panorami più belli d’Italia.